La storia delle MMA

Con il termine MMA (mixed martial arts) si intende uno stile di combattimento o incontro di lotta che include diverse forme di arti marziali. Quindi, nel suo significato più ampio, l’acrostico include anche i primi tornei olimpici di lotta del 700 a.C.

 

Da quando le popolazioni del mondo si sono fuse e scambiate le proprie conoscenze, nuovi stili di lotta si sono formati. E con essi, si è diffusa l’idea di competizioni sportive aperte a praticanti di diverse discipline di combattimento.

 

Per quanto riguarda la parola MMA, la prima persona a usarla è stata Howard Rosenberg. Costui fu il commentatore televisivo del primo incontro UFC della storia (1993). Da questa data in poi, il termine fu destinato a diffondersi. Ma impiegò più di dieci anni prima di diventare popolare tanto quanto è oggi.

 

Nelle competizioni MMA odierne, le regole possono variare. Ma a differenza di molti incontri passati, le regole escludono sempre tre azioni, ritenute proibite, ovvero:

  • accecare l’avversario con le dita
  • mordere
  • colpire all’inguine e ai genitali

 

Nel corso della storia, tanti sono stati i tentativi di raggruppare le varie discipline di lotta e combattimento. Ma sono sempre falliti o rimasti circoscritti ai soli partecipanti. Dal XIX secolo in poi, vale la pena ricordare:

  • Savate, ideato a metà ‘800 con l’idea di creare un’unica disciplina di combattimento
  • Bartitsu (inizi 1900), uno stile di lotta creato per unire discipline orientali ed occidentali
  • Sambo (intorno al 1920), apparso nell’unione sovietica per raggruppare wrestling e pugilato
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