La Storia del Grappling

Le origini del grappling sono antichissime. Ovviamente, all’epoca aveva un altro nome. Generalmente, le attività che oggi chiameremmo grappling facevano parte della lotta, sia in ambito sportivo che bellico.

 

Attività di lotta e grappling erano presenti anche durante la prima Olimpiadi nel VI secolo a.C. Sin dagli inizi, il suo repertorio di tecniche includeva:

  • atterramenti
  • immobilizzazione degli arti e del corpo
  • leve e manipolazioni delle articolazioni

 

Combattimenti rituali erano usati per rappresentare la lotta interiore propria dell’animo umano. Persino la Bibbia parla di un incontro di lotta che si protrae tra Giacobbe e un altro uomo già nei primi capitoli della Genesi (Genesi 32.25).

 

Nel tempo, numerose discipline di combattimento hanno dato vita al grappling moderno. In ordine cronologico, sono da segnalare:

  • Shuai jiao (stile di lotta cinese) dalle origini leggendarie e attestato intorno al 1000 a.C.
  • Pancrazio (poi lotta greco-romana) nota dal 600 circa a.C.
  • Yoroi Kumiuchi (l’arte marziale giapponese precursore dell’odierno jujitsu brasiliano) nota dal 700 d.C.
  • Bokh (la lotta libera mongola oggi nota come wrestling mongolo) riportata dal 1200 d.C.
  • Catch wrestling, judo, aikido e altri stili nati o resi famosi dal 1800 in poi.

 

La nascita degli incontri ufficiali MMA durante gli ultimi venti anni ha dato nuova linfa al grappling. O meglio, lo ha reso quello che è oggi. Dato che il combattimento a terra non è limitato alle sole prese, il grappling si è evoluto. Adesso, raccoglie le strategie più efficienti per neutralizzare l’avversario senza indugio.

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